martedì 15 giugno 2010

Torre di guardia

Sono l'ultima guardia di questo forte in rovina, di sera un corvo guercio e folle vola sbilenco annunciando la Sventura sulle terre del Sublunare, le plaghe da dove i Tormenti alzano polveri di spilli sulle ferite dei prigionieri che il Capitano liberò prima di lasciarmi la grossa chiave in mano "Sergente, a lei la guardia, la Notte sarà lunga", ma qui è una eterna sera, le grida si alzano dal labirinto di pietre aguzze dove sbattono inesorabilmente gli ex prigionieri, tutti accecati dal Boia solerte con ferri incandescenti, scappato con gli altri vigliacchi, così attendo il sole che non bagna le mie gote arse di lacrime e sale del deserto da tempi immemori. Sarà una lunga notte, deduco da questo eterno maledetto crepuscolo, ma io tengo ancora la guardia,
il Corvo non banchetterà tra le orbite piagate del mio cranio,
non ancora, gli urlo, non ancora.

concrezioni

Ho conosciuto la pietà dello Stato, le flebo di Serenase e il piscio sullle piastrelle blu,
la forza che se ne va dai polsi su su per i capelli fuggendo rapita dalla notte nivea del Rivotrìl,
O Cuore,
che strano destino, giacere spezzati nelle mani giganti, gentili e ordinate del Grande Padre che sussurra bestemmie con parole di miele mentre fuori le genti si moltiplicano e i bravi ragazzi godono l'eredità di Adamo.
E noi, lassù sulla collina studiavamo il mistero della Tartaruga leggendo le piste di formiche, e fumavamo tabacco in cerchio evocando nuvole di fumo bluastro mentre l'eclisse ricopriva il mondo in uno stridio di spiriti informi.
Ecco, l'Occhio in Rovina impera!

sabato 15 maggio 2010

Abemus Ameba

L'ameba si espande producendo codici e leggi, "diventa come noi" sussurra "riproduciti, compra, spreca, ridi felice, scopa, inginocchiati davanti al forte e chiudi le narici al debole che sta annegando, salta su unisciti a noi, amaci e sarai riamato" l'ameba converte i diversi e
poi li fagocita "non puoi scappare; o diventi anche tu il Felice Acquirente Forte e Simpatico oppure ti legheremo le budella ti strizzeremo i timpani con la paranoia, il disprezzo, la derisione, diverrai come noi, diverrai Noi, sorridi, consuma e crepa, sorridi, consuma e crepa" e tu hai bisogno di energia celestiale per starne fuori, hai bisogno di flunazepram, di eroina, di amfetamina per poter splendere di un'unica mostruosa supernova di Poesia, e ogni volta il tuo corpo diverrà terra cava, luogo di ctonii boati esistenziali, "hai osato lambire la fiamma pura, ora bruci gloriosa ma ti spegnerai falena disobbediente, diverrai grigio cenere di sigaretta, tumefatto livore d'odio e parlerai da solo, canterai filastrocche stonate alla luna d'osso, e poi alla fine diverrai ameba, merda d'ameba of course, ti appiattirai in limacciosa bava da abitante di marciapiedi, verrai calpestato dalla generazione eletta, i Sorridenti aurati che corrono come gazzelle sciocche verso il macello". Che tu sia maledetta Ameba informe, Antica Puttana, sottoprodotto del peccato originale, figlia di epici incesti tra demoni dell'Era Antica, Eva Cancerosa che vaghi inquieta spezzando le estasi sorgive degli Stiliti, che divori l'armonia naturale e la trasformi in isterici tic ossessivi, che spezzi l'Estate dei sogni Gialli e fai del giusto un ciarlatano, che tu sia maledetta peste umana, qual'è il tuo vero volto? riesco a tenere a bada i tuoi tentacoli solo quando sono Sole e brucio le tue profferte e le tue nere minacce. L'ameba giustifica se stessa, i suoi molti volti ridono di gusto nel legger(si) queste righe, daltronde il piu grande imbroglio che fece il diavolo fu di convincere tutti della sua inesistenza, l'Ameba non può vedersi perchè è troppo impegnata nel perseguire le sue stupide leggi, essa si da regole nuove ogni giorno e suoi arcipreti gridano litanie di vanagloria cantando la sua gloriosa imbecille Storia, uno sputo di catarro nell'oceano dello spaziotempo, alla fine quando mi avrai consumato Ameba canterò anchio le tue canzoni sguaiate, piangendo e stringendo nel pugno filo spinato canterò a squarciagola, stonato.

domenica 7 marzo 2010

alice non abita più qui

"E senza fame e senza sete e senza ali e senza rete voleremo via..."

mercoledì 3 marzo 2010

bellavita

ieri notte non mi volevo fare mancare nulla, quindi mi preparo una bella subupera (mescolare acqua appena fatta bollire ma fatta ritornare a temperatura locale a una tavoletta di subutex, nel mio caso 8 mg., voi fate come un po' cazzo volete, infilo l'ago in un filtro di sigaretta in senso longitudinale e lo immergo in quella cremetta bianca nel cucchiaio, aspiro piano, piano, e il gioco è fatto),. dicevamo che mi aggiravo per la casa con questo perone di white trash e testo le vene, una due, venti, cinquanta, mi riempio di buchi senza beccarne manco una, e adesso, mi dicevo, perchè deve essere quesi difficile l'accesso al mondo dei cieli se poi lo nascondete sotto la pelle?
Fattostà che me lo sono sparato nel muscolo, e ho scoperto che è la sua dimensione, perchè ne asseconda il carattere malinconico di chi indulge in piccoli ricordi che si perdono nel vento e la telecamera che slitta via deragliando verso l'alto scindendo per sempre l'attore dal suo personaggio.

sabato 2 gennaio 2010

esercizi di narcisismo borghese

ho una visione romantica del mondo ma il mondo non ha una visione romantica di me

mercoledì 2 dicembre 2009

spigolature

contratti con tratti contratti